mercoledì 1 marzo 2017

Intervista a Piero Marchesi - L'UDC lancerà un'iniziativa atta ad abrogare la Libera Circolazione


Ho chiesto a Piero Marchesi di rilasciarmi un'intervista circa l'iniziativa atta ad abrogare la Libera Circolazione che a breve verrà proposta dall'UDC.
Se è vero che la Libera Circolazione, unitamente all'accordo di Libero Scambio, costituisce l'elemento portante della via bilaterale, è altrettanto vero che la procedura di rescissione è complessa e non è accertata in tutti i dettagli. Oggi come oggi nessuno sa con certezza che cosa avverrebbe se la Svizzera dovesse abrogare la ALC, pertanto denigrare a priori l'iniziativa targata UDC equivale, a parer mio, a fare del terrorismo psicologico gratuito.
Prendetevi cinque minuti di tempo per leggere l'intervista al Presidente UDC Ticino che, scevro da quella sorta di politically correct che tanto va di moda, ci dice la verità. E ci fa riflettere.



A parer tuo, le cause del depauperamento dell'attuale situazione lavorativa nel canton Ticino, sono da imputare alla libera circolazione delle persone con l'UE?

Anche se c'è ancora chi nega il problema, è evidente e si accentua in modo importante nelle zone di confine dove, come in Ticino, i lavoratori frontalieri vivono in una nazione che ha un costo della vita di almeno la metà di quello del Canton Ticino. Loro possono permettersi di offrirsi all'economia locale a un salario nettamente più basso di quello che deve esigere un ticinese per vivere. In questo caso si crea una discriminazione del ticinese, che viene viepiù tagliato fuori dal mercato del lavoro. Molti vorrebbero contratti collettivi e salari minimi per tutti i settori - ai quali non sono totalmente contrario - ma che però si sono rilevati inefficaci.
Se si assume un elettricista o un impiegato al 60% per poi farlo lavorare al 100%, non saranno il contratto collettivo o i salari minimi che potranno impedirlo. Se non con un esercito di ispettori che avrebbero un costo spropositato. Con i contingenti, i tetti massimi e la preferenza indigena - previsti nell'iniziativa del 9 febbraio e parzialmente in Prima i Nostri - vogliamo ritornare alla situazione antecedente la libera circolazione delle persone, dove il residente aveva molte più possibilità di trovare e conservare un lavoro. I dati lo dicono chiaramente, i casi di sostituzione e dumping che rileviamo oggi, una volta non c'erano. O se c'erano erano molto limitati. Abbiamo un sistema dei contingenti, dei tetti massimi e della preferenza indigena che funziona: ripristiniamolo! Le cose che funzionano di solito non si cambiano. Ne va del futuro nostro e dei nostri figli.

Se dovesse cadere l'accordo sulla libera circolazione, si potrebbe arginare anche il problema del dumping salariale?

Senza la libera circolazione ridurremmo in modo importante la concorrenza sleale (il perché sleale lo spiego nella risposta precedente) dei lavoratori frontalieri. Avendo meno concorrenza (meno offerta) i salari dei ticinesi aumenterebbero di conseguenza (più domanda). D'altronde il problema è talmente accentuato che alcuni frontalieri di lunga data si lamentano della concorrenza al ribasso dei loro connazionali. Questa è una corsa al ribasso che va arginata.

A tal proposito l'UDC lancerà un'iniziativa popolare volta ad abrogare la libera circolazione. La rescissione dell'accordo sull'ALC costituirebbe la fine della via bilaterale e porrebbe fine all’accesso al mercato interno dell’UE?

Il mio partito ha annunciato che entro la fine dell'estate lancerà un'iniziativa a tutto campo sulla libera circolazione, con l'obiettivo della disdetta. In caso di accettazione non cadranno automaticamente tutti i bilaterali (ricordo che la libera circolazione è solo uno dei tanti pacchetti inclusi nei Bilaterali I e II). L'UE dovrebbe proporre ai suoi Stati membri di azionare la famosa clausola ghigliottina, la quale però per attuarsi necessita dell'avvallo di tutti gli Stati membri. Anche solo un contrario farebbe cadere la proposta e manterrebbe i bilaterali in vigore, eccetto la libera circolazione. Con l'Unione Europea attuale trovare l'unanimità è utopia. Inoltre non siamo gli unici in Europa a voler uscire da questo accordo capestro. Il momento è propizio.

Domanda volutamente provocatoria : l'UDC è stato spesso accusato di essere un partito populista che propone iniziative non applicabili. Dopo la vittoria con " Prima i nostri" oves et boves urlavano a gran voce : " Perché non lanciate un'iniziativa che abroghi la Libera Circolazione? ". 
Avete mantenuto la promessa e breve lo farete, eppure sembra che a molte persone non vada bene. Come te lo spieghi?

L'UDC ha sempre avuto il pregio di capire le preoccupazioni del popolo. Poi le soluzioni possono piacere oppure no, ma almeno noi proponiamo, raccogliamo le firme e portiamo il popolo a votare. Gli altri partiti - in modo particolare a Berna - fanno di tutto per limitare il nostro spazio (basti vedere cosa è successo con la legge di applicazione del 9 febbraio) - ma noi non molliamo perché per noi la strada da intraprendere è chiara e i nostri obiettivi sono conosciuti: sovranità, indipendenza e pensiamo prima al nostro popolo che al resto del mondo. Ora lanceremo l'iniziativa per disdire la libera circolazione, troveranno certamente un'altra scusa per ostacolarci. Siamo abituati e sono convinto che il popolo prima o poi ci premierà anche in Ticino come ha fatto nel resto della Svizzera.

L'ultima domanda riguarda l'accordo quadro istituzionale. Che cosa ne pensi?

L'accordo quadro è quanto di più pericoloso si possa augurare alla Svizzera. Il nostro Paese ha saggiamente deciso di non aderire allo Spazio economico europeo nel 1992 (l'anticamera dell'UE). La maggior parte dei partiti (la sinistra, PPD, PLR, ecc.) non hanno mai digerito questa sconfitta, anche se alcuni di loro ora sono meno convinti circa l'adesione. Hanno però uno stato di soggezione congenita verso l'UE e a parte l'UDC, non c'è partito che abbia il coraggio di dire che a casa nostra comandiamo noi. Basti vedere cosa combina il Ministro Burkhalter, che è disposto a regalare 1,3 miliardi all'UE senza una contropartita. O almeno non per la Svizzera. L'accordo quadro - segretamente ma non troppo - elaborato dal Consiglio federale con l'UE, prevede una serie di misure che ci farebbero entrare nell'UE dalla finestra, visto che la porta il popolo l'ha già chiusa. La ripresa automatica del diritto europeo è un aspetto pericolosissimo. Una decisione presa a Bruxelles verrebbe ripresa automaticamente dai nostri tribunali nel giudicare i cittadini svizzeri. Questo progetto farebbe sparire l'indipendenza e la sovranità della Svizzera. Siamo tra i pochi popoli che possono votare e decidere - anche se la politica non sempre rispetta la volontà popolare - finiremmo come le altre nazioni, dove decidono in pochi per tutti. Ciò mi spaventa molto.
Combatteremo questa sciagura con tutte le nostre forze, sperando che il popolo capisca la posta in gioco.



Iniziativa popolare per abrogare la  libera circolazione

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