venerdì 7 novembre 2014

La fine della presidenza di Mujica, il Presidente ricco

È scaduto l'ultimo mandato di Pepe Mujica, Presidente uruguaiano. Presidente da emulare. Il Presidente per antonomasia. 
Josè Mujica è stato il primo Presidente al mondo ad aver donato il 90% del suo stipendio ai poveri. 
Il carismatico José Mujica si è rifiutato di adattare il suo stile di vita alle " trappole della ricchezza "  che derivano dall'essere la figura più potente del Paese.
Non vi è alcuna possibilità che si verifichino a suo carico scandali per spese non giustificate o per evasione fiscale poiché trattiene per sé a malapena il 10% dello stipendio, mentre il restante 90% lo devolve ai bisognosi.
Josè Mijuca, ex della sinistra rivoluzionaria, in un’intervista alla BBC ha candidamente dichiarato:  " Mi chiamano il presidente più povero del mondo, ma io non mi sento povero. I poveri sono coloro che lavorano solo per cercare di mantenere uno stile di vita costoso e vogliono sempre di più. E’ una questione di libertà. Se non si dispone di molti beni allora non c'è bisogno di lavorare per tutta la vita come uno schiavo per sostenerli, e si ha più tempo per sé stessi " . 

Pepe Mujica è una persona eccezionale, un anziano ancora appassionato alla politica e a vivere in sobrietà e coerenza, e la storia della sua vita è altrettanto straordinaria.  È uomo e non santo, saggio ma in carne ed ossa, non un automa perfetto. Il Pepe Presidente, è impotente davanti alle brutture e ingiustizie create dall'uomo (come lui stesso riconosce ), ma è ancora battagliero, ora senza armi in braccio, solo con l'esempio di una vita semplice ma, anche per questo, felice. Ottimista verso l'umanità e ancora appassionato alla politica vera, quella che vuole cambiare e migliorare il mondo.
Nella sua prima biografia in italiano " “Il Presidente impossibile. Pepe Mujica, da guerrigliero a capo di Stato" si afferma che "Mujica è un Presidente “impossibile” perché sembra inverosimile che un uomo, ex guerrigliero, tenuto in isolamento totale per 12 anni durante la dittatura, affermi che non bisogna portare odio e desiderare vendetta, perché oggi non sarei ciò che sono, se non avessi vissuto anche quell'esperienza ".
Ecco, quest'uomo è riuscito ad avvicinare la politica ai cittadini.
È riuscito a riaccendere la speranza.
Nella mia inguaribile utopia è così che vorrei che fosse la nostra politica. 

GRAZIE PER AVERCI FATTO SOGNARE, PEPE! 





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