Adesso, caro Paolo, mi tocca spiegarti un paio di cosette. Allora, " povertà " e " risparmio " formano un ossimoro, ma il punto è un altro. Il punto è che viviamo in un Paese in cui un monolocale con vista sulla discarica ti costa quanto il pil di Porto Cervo e la sanità la paghi tre Louis Vuitton all' anno; sai che figata? E questo non è un problema da poco. Poi c'è il tema lavoro. Va detto che in Ticino non c'è lavoro, quindi il discorso che sto per farti interessa poche persone, ma quei 4 gatti che hanno un impiego si trovano costretti a mentire. Eh sì, perché la gente non si fa mai i cazzi propri e sente il bisogno di chiederti se ti piace il lavoro che fai e tu non hai il coraggio di rispondere che tutti i lavori, dopo un po', rompono le palle. Maddai, davvero c'è gente che pensa che andiamo a lavorare per hobby? Poi ci sono le persone più pragmatiche che ti chiedono senza troppi giri di parole quanto guadagni e decidono loro se sei felice o no. A volte ti fai del male da solo/a perché inizi a fantasticare su quanto metteresti da parte e quali lussi potresti concederti se guadagnassi il doppio e il tuo stipendio durasse un po' più di un gatto in tangenziale. Ci metti poco però a capire che per fare quello che vuoi dovresti guadagnare 10 volte tanto.
Infine c'è chi non arriva a fine mese. Paolì, davvero devo spiegarti che non possono risparmiare manco un franco?
Concludo il pippone dando a te e ai parlamentari che suggeriscono il risparmio ai poveri, un consiglio non richiesto : ci sono aspetti della crisi che sta attraversando il nostro cantone di cui non ci si occupa abbastanza. Nessuno parla della drammatica sparizione delle sorprese nella scatola delle merendine. Nessuno dice che c'è un intera generazione di bimbi che cresce senza vivere la magia di trovare un gommino con la faccia di Normy nelle chips a km 0. Magari Maggi può commissionare uno studio all'IRE. È un'idea, no?
Baci e abbracci
C.
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