sabato 18 aprile 2015

La mia lettera aperta a Kauz : da " Le idi di marzo" a " Pollo elevato al cubo "

Caro Michele,

te lo devo proprio dire : mi hai sorpresa. Ieri non ho fatto che pensare a quanto ti avessi sottovalutato. A quanto avessi sempre ritenuto i tuoi post scialbi e insignificanti; al pari dei libri di Moccia. A quanto t'avessi sempre considerato imbranato nelle tue " prezzemolate " negli altri partiti. Nel mio immaginario non sei mai stato Meyers de " Le idi di Marzo ", ma un simpatico candidato trombato dalle urne quattro anni fa.
Poi c'è stato il broglio elettorale. Ed ecco che improvvisamente sei diventato il principale protagonista di " Uccidete la democrazia ".
Dimmi, Miché, ti pare una cosa intelligente giocarsi la carriera per una manciata di voti? Te lo dico io : no.
Ma dove credevi di essere? Sul set di " The wolf of Wall Street " ? Perché l'impressione che ci hai dato, è quella di un candidato avvinazzato  impegnato a giocare a " Uno " con un gruppo di ( falsi) amici. Di fatto la candidata Verde ha buttato il jolly e ti ha lasciato con tutte le carte in mano. Ma io dico, non ti è passato per l'anticamera del cervello che le foto e le conversazioni in chat avrebbero potuto essere usate contro di te? Il detto : " Mors tua vita mea", non ti dice nulla?
La cosa comica è che come slogan, in questa campagna elettorale, hai scelto : " L'equilibrio di chi sa valutare le cose da ogni punto di vista ". Sei un pollo, Michele. Un pollo al quadrato. Anzi no, al cubo. Altro che valutare le cose da ogni punto di vista.
E al povero Rocco non ci hai pensato? Ieri sera si sarà messo a fischiare come una teiera Alessi. Gli sarà partito l'embolo, come minimo.
Certo che in piena votazione essere indagati per frode elettorale e incetta voti è piacevole come avere un gatto attaccato ai maroni.

Vabbè Miché, a questo punto puoi solo accendere un cero alla Madonna e sperare che la maggior parte degli elettori abbiano già votato.

Con affetto.








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