domenica 28 dicembre 2014

Le scuse per non farci accettare il salario minimo

In campagna elettorale i profili Facebook di molti candidati subiscono una metamorfosi da far invidia a Kafka e Ovidio : da chiusi come ostriche si aprono come le porte del Paradiso.
E proprio grazie a questa trasformazione sono incappata sulla bacheca di Marco Passalia. Lo ammetto, a me Passalia piace. Sia chiaro, non mi farei il Cammino di Santiago su un tacco 12 come fioretto per una sua rielezione in Gran Consiglio ( cosa sicura, tra l'altro), ma lo ritengo preparato e intelligente.
Un paio di settimane fa, Marco, ha pubblicato sulla sua bacheca il suo punto di vista in merito al salario minimo. La sua è una prospettiva che rispecchia quella di moltissimi politici attivi nei più disparati partiti / movimenti.
Ed è proprio della proposta fatta dai Verdi che vorrei parlare in questo post.
Lo scorso 18 maggio quasi il 70% dei ticinesi ha detto NO al salario minimo. Niente di più vero.
La proposta sul salario minimo fu avanzata dal PS . Ricordo che la Lega ( ma non solo) si attaccò ai maroni dei cittadini con un'insidia senza precedenti. Che cosa fecero per farci desistere dall'accettare l'iniziativa ? Ma è ovvio, risvegliarono l'odio atavico che nutriamo verso la sinistra.
Ci lasciarono intendere che, se avesse vinto il SI, sarebbero arrivate orde di frontalieri ( in Cayenne Turbo S, of course) a rubarci il lavoro. Frotte di extracomunitari in piazza o sui treni. Culle vuote e barconi pieni. Negozietti artigianali deserti e kebab affollati. Moschee che sarebbero venute su come lenticchie nell'ovatta. Uno scenario apocalittico, insomma. E noi, che abbiamo un approccio empirico alla vita, abbiamo votato NO senza remore.
Dopo nemmeno un anno però ci siamo resi conto che i frontalieri continuano ad aumentare. Eh no, il problema non è il frontaliere in Cayenne ma gli imprenditori-sfruttatori e i salari indecenti da loro proposti. È una metastasi.
Ecco dunque che i Verdi ci riprovano : propongono un salario minimo settoriale. Di Savoia si può dire di tutto, ma non certo che sia di sinistra. Se Sergione è di sinistra,io sono Sharon Stone. Come sminchiare la seconda proposta sul salario minimo, allora? Semplice, congelandola sin dopo le elezioni cantonali. Ora, nessuno si scandalizza se si vuole approfondire ulteriormente la proposta, ci mancherebbe, ma la domanda sorge spontanea : che diamine fanno i nostri Gran Consiglieri in Parlamento? Scaldano le sedie? Nemmeno per la sonda Rosetta si son presi tutto 'sto tempo! Ci saranno sicuramente altri temi importanti da trattare, non lo metto in dubbio, ma perbacco stiamo parlando di salario minimo mica di astrofisica!
Intanto lo svilimento retributivo si fa strada come la cellulite in gravidanza : ingegneri a 1940 franchi lordi al mese, architetti a 2200 franchi e informatici a 2500 franchi. Si parla di aziende situate a Lugano, ovviamente. Altro che auspicarsi un salario minimo!
A questo punto credo che una parte della politica economica nostrana sia di stampo neoclassico. Non mi do altre spiegazioni.
Ma ... chi sono e che cosa dicono i neoclassici?
A causa di Marx nascono gli economisti neoclassici. L'epoca degli economisti classici si chiude più o meno con Marx che disse: " Il Capitalismo imploderà su se stesso". Fra la fine del '800 e l'inizio del '900, una serie di economisti reagirono a Marx e dissero che : " Il Capitalismo funziona benissimo perché è capace di auto-regolarsi ". Alé! Essi prendono il nome di neoclassici.
I neoclassici di cazzate ne hanno sparate a iosa ma alcune perle di saggezza sono veramente FENOMENALI.
Prendiamo per esempio la storia che l'innalzamento del salario minimo porterebbe a un aumento della disoccupazione( vi giuro che ci sono persone che ci credono fermamente). Se fosse vera la teoria dell’occupazione neoclassica, il risultato atteso dovrebbe essere il seguente: la maggioranza degli stati dove vige un salario minimo obbligatorio dovrebbe riportare una diminuzione dell’occupazione, almeno relativamente alla media nazionale. Inoltre tale diminuzione dovrebbe essere maggiore laddove l’incremento del salario minimo è stato più elevato. Ma il risultato empirico racconta un’altra storia: sembra esservi una correlazione positiva tra l’aumento del salario minimo e l’occupazione. Guarda te!
Questa è la retorica di alcuni geni che dicono che gli stipendi bassi, in un certo senso, aiuterebbero l’economia. Questo concetto viene da un economista neoclassico chiamato Arthur C. Pigou. Insomma, il Ticino in quanto a stipendi è il fanalino di coda del nostro Paese, ma tra disoccupazione e assistenza sociale tra qualche anno sfioreremo le percentuali del Bangladesh ( anche se c'è chi non si preoccupa). Evvvvvai! Tutti più poveri, cornuti e mazziati. Erano proprio dei geni sti neoclassici!

Pensiamo che questi tizi sono arrivati fino a oggi con le stesse idee. Alcuni di loro sono al potere. Anche qui da noi. E non c'è verso di farli ragionare.

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