Sarà colpa del pensiero romantico, non so, ma noi donne amiamo gli uomini di talento, incompresi,ribelli, che rifiutano l'autorevolezza della società; quelli che conducono uno stile di vita provocatorio, ma unici e geniali, con un cervello da togliere il fiato.
D'Annunzio, Rimbaud, Poe, Verlaine, Dostoevskij ...
Però ...
Che me ne faccio di Gabriele D'Annunzio se poi gli devo mettere un lucchetto al pisellino? O di Rimbaud che tracanna assenzio con la stessa nonchalance con cui io mi bevo una birra. Oppure di Poe, se poi è un disadattato sociale. A me Verlaine piace, ma porca miseria, beviti nà Rivella! E vogliamo parlare di Dostoevskij? Io l'ho sempre amato, pure il mio cane porta il suo nome, per dire, ma che gli dici a uno così ? " Fëdorino, ripijate che sei più fuori di un balcone! " Eh no, suona male.
Alla fine ci innamoriamo dell'uomo comune. Che sicuramente non partorirà " Delitto e Castigo ", ma ci porta il caffè con i tulipani a letto. Vuoi mettere?
Bene, ho finito di farneticare. Torno ad occuparmi di Giorgio Giudici che è tutto tranne che un poeta maledetto.
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