Ho sempre visto la pena di morte come un pretesto per ovviare alle falle di un sistema tarato : l'ergastolo sortirebbe gli stessi effetti.
A mio avviso, il giustificare la soppressione di vite altrui, sia pure quelle di criminali, è un'abiezione
Ma quando ho letto che la donna stuprata a Emmen è rimasta paralizzata, le mie convinzioni hanno iniziato a vacillare.
Oltre al dramma della violenza sessuale, la ragazza dovrà sopportare anche il calvario dell'infermità fisica.
In questi momenti mi sento un avvoltoio sotto mentite spoglie. Un rapace.
Perché il mostro che l'ha stuprata, non merita di vivere.
Ecco, l'ho detto.
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