giovedì 15 gennaio 2015

La mia intervista a Henrik Bang, candidato al CdS per il PS

Vai a bere un caffè con Henrik Bang e ti si presenta  " l' omone " che ti eri immaginata : una persona schietta e intelligente, ma anche umile e simpatica. Un uomo e non un politico. Un imprenditore che ha davvero a cuore il benessere dei suoi dipendenti. Un socialista che è anche un po' verde e che con le sue mozioni convince pure l'UDC. Un cittadino che si è messo in gioco e che è in corsa per il Consiglio di Stato, tra le fila del PS.
Uno dei miei politici preferiti.




Foto pubblicata su " Cooperazione "  scatto di Annick Romanski 





Quali strategie hai adottato per questa campagna elettorale? Sei seguito da uno staff?

La campagna elettorale dà l'opportunità, a noi candidati, di esporre proposte e idee ai nostri concittadini ed è anche il momento in cui dobbiamo farci conoscere. C'è chi spende moltissimo in comunicazione e promozione, personalmente, oltre ad autofinanziarmi, ho preferito impostare una campagna elettorale all'insegna della sobrietà. Stiamo vivendo un momento difficile e per rispetto nei confronti della popolazione, la mia sarà una campagna umile, ma anche schietta e concreta. Se si vuole fare una politica condivisa con il popolo, è necessario mettersi all'ascolto prediligendo un contatto diretto e cercare di dare delle risposte con etica e serietà. Io sono per questa politica.
Naturalmente non sono seguito da uno staff.


Hai già pensato ai gadget?

Anche in questo caso ci sarà una morigeratezza nelle spese. La base essenziale della mia campagna sarà rappresentata da " santini " con l'unica particolarità di avere acclusi dei post-it : in questo modo, se qualcuno mi volesse male, potrà eliminare la mia faccia senza dover rinunciare al gadget annesso.
Ci saranno anche  i " blocchetti del progettista " :  un'agendina in cartone riciclato. È un gadget semplice, sobrio e di uso quotidiano. Ho intenzione di distribuirne un migliaio.
Il mio slogan sarà " TI progetto ".


Supponiamo che fossi eletto al posto dell'on. Bertoli, che cosa cambieresti?

Qualsiasi azione di un ministro è determinata da un contesto storico ed economico contemporaneo di conseguenza ogni decisione è subordinata dagli eventi del momento. 
Posso dire di avere una leadership partecipativa, ho in chiaro l'obiettivo finale, ma cerco anche il sostegno e il consenso dei collaboratori.

Un tema con cui sei d'accordo con il Presidente del Governo?

Sono d'accordo con la proposta di Bertoli per quello che concerne la politica sull'iniziativa della scuola : " un insegnamento con meno allievi ". La diminuzione del numero di alunni per classe creerebbe un contesto più adatto alla differenziazione pedagogica e aiuterebbe i nostri docenti a lavorare in un clima più disteso e sereno.
Concordo anche con la sua strategia di voler rendere la professione del docente, a cui si chiede molto, più attrattiva, anche a livello salariale : una persona scontenta non porta a un livello soddisfacente.
Inoltre ammiro la schiettezza del ministro.

Un tema in cui sei in disaccordo ?

Lo inviterei a percepire con un po' più di sensibilità le voci del popolo e della base.

Qual è la tua visione del Ticino tra 20 anni?

Ho una visione del Ticino 2030-2050 : un Cantone che sfrutta le proprie forze e l'opportunità di essere un tramite nord-sud. Un Cantone che sappia risolvere i suoi problemi di territorio, traffico e mondo del lavoro.

Quali sono le tue strategie contro il dumping salariale?

Sostenere e spingere le iniziative sul salario minimo ( mps e la proposta dei Verdi), promuovere i contratti collettivi di lavoro e sensibilizzare la popolazione sull'aspetto dell'importanza di favorire le ditte indigene : ricordiamoci che un'impresa locale spesso forma apprendisti ed elargisce salari dignitosi. 
A tal proposito ho una mozione ancora aperta( prima respinta dal CdS e poi, tramite ricorso,ripresa in commissione) :  " Azienda locale ". È stata anche considerata dall'UDC quindi si tratta di una mozione trasversale.

Un tuo successo politico?

Soprattutto a livello comunale, dove sono stato Municipale a Camorino. Sono riuscito a far partire il processo di certificazione del comune come città dell'energia. Ci siamo staccati dal nucleare prima del disastro di Fukushima e abbiamo acquistato energia certificata ( 75% blu, 25% verde).
Sempre come municipale di Camorino posso vantare la prima costruzione cantonale di un asilo Minergie e la prima ristrutturazione, sempre secondo standard Minergie. Infine c'è stata la gestione del biotopo di importazione nazionale ( Motto Grande-Camorino) e la rinaturizzazione del riale Soalbia per il favoreggiamento del gambero indigeno da fiume.




Il blocchetto in cartone riciclato 

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