domenica 18 gennaio 2015

La mia lettera aperta a Marco Borradori

Caro Marco,

te lo devo proprio dire : sono molto delusa.

Se la metempsicosi non è un'opinione, in una vita precedente dovevi essere Re Luigi XIV e io Luise de la Vallière. Eh sì, perché anche se ti ho sempre ritenuto un politicante un po' naïf che scimmiotta la parte di Kennedy de noantri e che aspettarsi della coerenza da parte tua è un po' come tentare di spacciare il Trota per un erudito semiologo, nel mio immaginario sei sempre stato il Re del popolo. Il Re Sole cantonale.

Però ora stai esagerando. Prima il burqa e ora la Burgarella. Ma che mi combini? Mi vai ad assumere gente formata in Italia con un permesso B che profuma ancora di inchiostro? 
Il tutto a spese del contribuente, naturalmente.

Dunque. Quando ho letto l'intervista di Gagnon mi sono sbellicata dalle risate. Era dai tempi dell'allunaggio che non mi divertivo tanto. 
La migliore di 141 candidati. Una crasi tra una sorta Marie Curie della comunicazione e una specie Nikola Tesla del marketing, in pratica. Come minimo credevo che avesse curato eventi al MoMA di New York o che avesse lavorato nelle public relations del Louvre. Con simili esperienze pregresse anche una laurea in Tuttologia alla Kristal Univesity di Tirana andrebbe bene. 
Il fatto è che il direttore del LAC, in tono solenne, ci ha fatto sapere che Claudietta ha curato " Sportissima ".
Ti prego, Marco, dimmi che Gagnon stava scherzando. Voglio credere che abbia un'ironia tagliente e una sagacia sarcastica; perché altrimenti anch'io, alla voce " esperienze extra-professionali " del curriculum vitae, ci infilo la festa di compleanno di mio figlio. 
Caro Sindaco, è dai tempi delle scuole medie che mi stracciano i maroni sull'importanza della conoscenza delle lingue straniere e qualche giorno fa ho appurato che no, non sono indispensabili. Il direttore, nella sua arringa mediatica, ci ha fatto sapere che la neo-assunta conosce l'inglese. Ora, non vorrei fargli venire un colpo al cuore, ma l'inglese lo parla pure mio figlio, e ha quattro anni! Certo, non snocciola argomenti sulla rabdomanzia bucolica, ma suppongo che non lo faccia manco la Burgarella. 
Il francese e il tedesco, al LAC, non vanno di moda ? Voglio dire, se la Burgarella ticinese si dovesse mettere in contatto con una Burgarella zurighese che non spiccica una parola di inglese, che si fa? Il gioco del telefono senza fili? Una parodia alla Checco Zalone? 
Non metto in dubbio che la vincitrice del concorso sia preparata, dinamica e intelligente, per carità, ma con tutti i laureati che sforna la facoltà di Scienze della Comunicazione, non ce n'era mezzo che, oltre all'inglese, si destreggiava anche nelle altre lingue nazionali? Ma io dico, su 141 candidati è mai possibile che si siano presentati 141 inabili alla mansione? Suvvia Marco, concorderai con me che ha dell'incredibile! 
I nostri neolaureati, coloro che sono stati formati in Svizzera e padroneggiano quattro o più lingue, meritano l'Expo a Fr. 1'600 al mese, in pratica. Dico bene?

Lasciati dire un'ultima cosa : le tutele ai 141 candidati e i relativi approfondimenti, sono la conseguenza dei 123454778 commentatori che ti hanno sfanculato? Fammi capire, il Municipio di Lugano prima assume e poi ci ripensa? Il vostro modus operandi è un tantino preoccupante, non c'è che dire.











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